Nella prima giornata dell’Intellectual Property Award che si svolge al Padiglione Italia dell’EXPO di Dubai, l’Università di Padova si aggiudica il primo premio con due tecnologie brevettate dall’Ateneo patavino nella fase finale del concorso nazionale “Intellectual Property Award 2021” (IPA) indetto dal Ministero della Sviluppo Economico.
Si tratta delle proposte di Marta De Zotti professoressa associata del Dipartimento di Scienze chimiche che, con il suo brevetto “Peptidi analoghi del peptaibolico naturale tricogina ga iv con attività fitosanitaria” è prima nella macro area della “Filiera agroalimentare”, e di Giuseppe Vallone professore associato del Dipartimento di Ingegneria dell’informazione, cofondatore e CTO di Think Quantum, che si aggiudica il premio nella macro area della “Cybersecurity, artificial intelligence, big data”.
“L’invenzione consiste nell’uso di peptidi, cioè piccole proteine, completamente biodegradabili, come prodotti fitosanitari contro un ampio spettro di fitopatogeni che causano malattie su vite, cereali e piante da frutto. Il nostro team di inventori è composto, oltre a me, dai professori Francesco Favaron e Luca Sella, fitopatologi.”
La vittoria di questo brevetto è stata motivata così: “La presente tecnologia trova applicazione concreta nella necessità del settore agroalimentare di trovare soluzioni alternative per produrre biopesticidi, alternativi ai composti derivati alla base dei pesticidi chimici, che principalmente vengono utilizzati per la protezione delle colture, al fine di ridurne la tossicità per l’uomo, gli animali e allo stesso tempo l’impatto ambientale. Tramite prodotti biocompatibili derivati dalla tricogina GA IV, stabili all’irraggiamento solare, fornisce una soluzione promettente per soddisfare le precedenti necessità, risultando particolarmente adatta nei confronti di vari patogeni di frutta, verdura e cereali e soprattutto delle viti’.
«La comunità dei ricercatori del Dipartimento di Scienze chimiche dell’Università di Padova – sottolinea il direttore Michele Maggini – esprime alla collega Marta De Zotti le più vive congratulazioni per l’importante riconoscimento che premia una ricerca innovativa nel campo dei peptidi per applicazioni fitosanitarie».
Il premio a Giuseppe Vallone, invece, è stato assegnato con la seguente motivazione: “In ragione della grande rilevanza della crittografia quantistica nello scenario futuro, si sottolinea la robustezza dell’approccio proposto e il grado di avanzamento del progetto. Il grado di maturità della soluzione e la chiara visione delle potenzialità concrete nel breve e nel medio periodo rappresentano il presupposto per il futuro successo di questa promettente innovazione”.
La nostra invenzione – dice Giuseppe Vallone del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione – riguarda un dispositivo innovativo, chiamato iPognac, per realizzare la comunicazione quantistica con la quale è possibile scambiare informazioni riservate con massima sicurezza. Il brevetto è stato concesso in licenza a ThinkQuantum, spin-off dell’università, e rappresenta una risorsa chiave per lo sviluppo dell’azienda.