Procrastinare, dal latino procrastinare, composto di pro a favore, crastinus di domani aggettivo da cras domani, significa differire, rinviare a domani quello che si potrebbe fare oggi.
A chi non è capitato di avere una scadenza di lavoro tra un mese e di ritrovarsi pochi giorni prima a non aver ancora concluso nulla? Procrastinare sembra una tendenza umana molto radicata e, secondo alcuni, divenuta più acuta durante la pandemia. Ma perchè procrastiniamo sempre? Perchè ricadiamo sempre nell’errore di affannarci nell’ultimo giorno a fare quello che avremmo potuto programmare con calma?
Chi è il procrastinatore
La scienza ci dice che spesso i procrastinatori sono dei perfezionisti, per i quali può essere psicologicamente più accettabile non affrontare mai un lavoro piuttosto che scontrarsi con la possibilità di non farlo bene. Sono così preoccupati per ciò che gli altri penseranno di loro che preferiscono mettere a rischio il loro futuro pur di evitare il giudizio.
Alcuni procrastinatori dicono di funzionare meglio sotto pressione, e sono in grado di convincersi di questo, ma la ricerca dimostra che generalmente non è così. Invece, possono prendere l’abitudine di lavorare all’ultimo minuto per poi provare l’euforia di aver superato ogni probabilità e di avercela fatta ugualmente.
Perché procrastiniamo
La procrastinazione può essere dovuta a diversi pensieri e abitudini, ma fondamentalmente evitiamo i compiti o li rinviiamo perché non crediamo che saranno per noi piacevoli, e vogliamo evitare di renderci infelici, oppure temiamo di non farli bene. Le persone possono anche procrastinare quando sono spaventate dalla complessità di un’attività o quando sono troppo distratte o affaticate.
Quali sono le radici psicologiche del procrastinare?
Gli psicologi hanno identificato alcune predisposizioni alla procrastinazione, dalla bassa fiducia in se stessi all’ansia, alla mancanza di capacità organizzative o, semplicemente, all’incapacità di motivarsi a completare compiti spiacevoli. La ricerca ha anche dimostrato che la procrastinazione è strettamente legata alla ruminazione o alla tendenza a fissarsi su pensieri negativi.
La procrastinazione serve a qualcosa?
La procrastinazione è un modello comportamentale autolesionista, ma può essere vista anche come attività a scopo psicologico, specialmente per le persone con tendenze perfezioniste, proteggendo l’individuo dalla paura del fallimento, dal giudizio degli altri e dall’auto-condanna. Evitare lavori sgradevoli come l’organizzazione o la pulizia, dedicando energia ad altri compiti, aiuta i procrastinatori a evitare di sentirsi improduttivi, anche se dovranno pagarne il prezzo nel futuro.
Perché siamo così sicuri che faremo davvero qualcosa domani?
Prevedere come ci sentiremo in futuro è noto come previsione affettiva, e le persone tendono ad essere cattivi previsori. Ad esempio, i procrastinatori possono sentirsi male a non aver fatto attività fisica oggi, ma per migliorare il loro umore prevedono che la faranno domani. In altre parole, evitano di provare emozioni negative immediate, ma rendono così più probabile che questo ciclo si ripeta.
Chi ha più probabilità di essere un procrastinatore?
Secondo la ricerca, le persone che procrastinano possono avere una scala di valori diversa rispetto alle persone che non lo fanno. Negli studi sperimentali, i procrastinatori riferiscono di dare al divertimento personale un valore più alto e di sottovalutare una forte etica del lavoro; essi hanno maggiori probabilità di completare compiti che ritengono importanti per il loro benessere personale rispetto a quelli che vengono loro assegnati.
Confessioni di un procrastinatore
In questo spassoso video, Tim Urban ci confessa che non è mai stato in grado di scuotere la sua abitudine di aspettare fino all’ultimo minuto per fare le cose. Nel suo discorso esilarante, Tim ci porta in un viaggio attraverso abbuffate di YouTube, improbabili ricerche su Wikipedia e interminabili momenti a fissare fuori dalla finestra.
Le conseguenze del procrastinare
La procrastinazione allevia la pressione nel momento, ma può avere importanti costi emotivi, fisici e pratici. Gli studenti che procrastinano regolarmente tendono ad ottenere voti inferiori, i lavoratori che procrastinano producono un lavoro di qualità inferiore e, in generale, i procrastinatori abituali possono sperimentare un benessere ridotto sotto forma di insonnia, di sistema immunitario o di disturbi gastrointestinali. La procrastinazione può anche compromettere le relazioni personali e professionali.
C’è un legame tra procrastinazione e depressione?
Procrastinazione, elusione e ruminazione sono tutti sintomi comuni della depressione. Le persone con depressione possono avere difficoltà a pianificare in anticipo, perdono fiducia nella loro capacità di completare un compito e tendono ad adottare il pensiero “a cosa serve”. L’approccio terapeutico noto come attivazione comportamentale, in cui si pianificano attività divertenti che forniscono un senso di padronanza o realizzazione, può aiutare ad alleviare alcuni di questi effetti.
Fotografia di Brett Jordan.