Secondo un nuovo studio pubblicato questa settimana sulla rivista Nature, il nucleare potrebbe essere la via più economica verso un mondo a zero emissioni nette.
Il progetto Terrapower di Bill Gates
Fondata da Bill Gates, TerraPower è una società che prevede di utilizzare l’energia nucleare per fornire energia in modo sostenibile. La società ha annunciato di aver scelto la città di Kemmerer in Wyoming, come sito adeguato alla dimostrazione del suo nuovo reattore nucleare avanzato, chiamato Natrium. L’anno scorso, il Dipartimento dell’Energia americano (DOE) aveva concesso a TerraPower una sovvenzione di 80 milioni di dollari per dimostrare la sua tecnologia.
Il reattore nucleare Natrium, sviluppato dalla società in collaborazione con General Electric-Hitachi, utilizza un reattore veloce raffreddato al sodio che opera congiuntamente a un sistema di accumulo dell’energia a base di sale fuso. Nel mese di giugno dello scorso anno, la società aveva deciso di costruire il suo impianto dimostrativo nello stato del Wyoming e ha recentemente confermato tale decisione scegliendo il sito di una centrale elettrica a carbone della quale è prevista la chiusura entro il 2025.
L’impianto dimostrativo che l’azienda prevede di installare presenta un reattore da 345 MW. Esso sarà utilizzato per confermare la progettazione e il funzionamento della tecnologia di TerraPower. La tecnologia Natrium utilizza uranio arricchito fino al 20%, molto più alto di quello utilizzato da altri reattori nucleari. Tuttavia, seondo la società, questa tecnologia produce meno scorie nucleari. Il sistema di accumulo di energia che verrà utilizzato nell’impianto è inoltre progettato per funzionare con fonti di energia rinnovabili. TerraPower prevede di utilizzare questa capacità e aumentare la sua potenza fino a 500 MW, abbastanza per alimentare 400.000 case.
Il nucleare è una opzione necessaria?
Come riferisce lo studioso della Carnegie Lei Duan, autore del nuovo studio:
“Le fonti di energia rinnovabile come l’eolico e il solare sono ottime per ridurre le emissioni di carbonio, tuttavia, il vento e il sole hanno non sono costanti in natura ma possono variare sia di giorno in giorno che in relazione alle diverse aree geografiche, e questo crea complicazioni per la riduzione totale delle emissioni”.
Attualmente, la mancanza di produzione dovuta all’assenza di sole o scarisità di vento viene compensata dal gas naturale. Ma questo scenario non è una soluzione accettabile per l’obiettivo emissioni nette zero. Il nucleare dovrebbe quindi essere considerato una scelta praticabile, se non vitale.
Nel loro studio, Duan e altri ricercatori hanno valutato le risorse eoliche e solari di 42 paesi e hanno esaminato il modo più economico per eliminare le emissioni di anidride carbonica in base ai costi odierni. Gli studiosi hanno poi utilizzato quei dati per cercare di capire se l’energia nucleare potrebbe sostituire il gas naturale come fonte di energia di riserva.
La loro ricerca ha dimostrato che in paesi come gli Stati Uniti, che hanno una ampia disponibilità di energia eolica, il nucleare potrebbe essere utilizzato solo in una fase più avanzata della transizione verso le emissioni zero. Tuttavia, in paesi dove scarseggiano le fonti energetiche pulite, come il Brasile, l’energia nucleare può essere la chiave per consentire una transizione più rapida dalla dipendenza dal carbonio.
“In un’epoca di rigorosi controlli delle emissioni di gas serra, la disponibilità di energia affidabile fornita dall’energia nucleare potrebbe avere un grande valore potenziale nella rete elettrica della maggior parte delle nazioni”, ha aggiunto Duan. “Le nazioni con scarse risorse eoliche possono beneficiare del nucleare nelle prime fasi del percorso verso le emissioni zero, mentre quelle con abbondanza di risorse eoliche ne avrebbero bisogno solo per sbarazzarsi delle ultime tracce di emissioni di carbonio”.
Lo studio ha anche calcolato che, al prezzo attuale, il nucleare è la soluzione più economica per eliminare tutte le emissioni di carbonio del sistema elettrico di quasi tutti i paesi. Tuttavia, se le tecnologie di stoccaggio dell’energia diventassero più convenienti, l’eolico e il solare potrebbero potenzialmente essere l’approccio più economico per una rete elettrica a emissioni zero.
Foto di Lukáš Lehotský