FUZL è una nuova start-up inglese concentrata sul messaggio di un arredamento responsabile e sostenibile in tutte le sue fasi, dalla ideazione alla costruzione.
Ogni prodotto di arredamento in legno, fornito in un packaging piatto, è composto da materiali al 100% disponibili in UK, utilizzando un modello made-to-order per contenere i costi di produzione e di trasporto.
Un’altra caratteristica della marca è quella di fornire un assemblaggio dei mobili senza necessità di utensili, rendendo superflua sia la viteria che colle o vernici sintetiche.
La sostituzione di viti e bulloni avviene attraverso l’uso di speciali clips denominate QIK-Clips™ che provvedono a tenere insieme tutte le parti del mobile. Queste clip sono ad autostringimento e non necessitano di regolazioni, facili da applicare e da rimuovere. A corollario, vengono anche evitate le istruzioni cartacee in favore di una “guida d’assemblaggio” disponibile online.
Anche per i colori, FOZL si è affidata all’esperienza di Rubio Monocoat per ottenere finiture hand-made VOC-free con oli certificati per gli alimenti e pigmenti naturali. I colori sono stati pensati per rendere al meglio sulle superfici in legno, anche quando risultino usurate dal tempo. L’azienda fornisce un kit after-care per il ritocco dei mobili rovinati, ricordando tuttavia che il legno “looks best when worn”.
L’attuale palette comprende Nero, Betulla, Aragosta, Muschio, Pomodoro e Polline.
Sempre nel tema della sostenibilità, FUZL ha anche sviluppato imballaggi protettivi riciclabili al 100% che utilizzano solo nastro di carta biodegradabile e metodi di piegatura e fissaggio con tecniche origami. In questo imballaggio ecologico rigorosamente piatto mancano totalmente sia i fogli di Pluriball che la plastica con i componenti semplicemente avvolti da cartone.
Un rinforzo del messaggio aziendale si ottiene anche da un prodotto semplice come i sottobicchieri: realizzati con gli scarti delle lavorazioni più grandi, in betulla e sughero, vengono colorati ad olio e forniti in un packaging ingegnoso.
