Questa settimana, Apple ha introdotto una serie di nuovi laptop MacBook Pro. Durante l’evento di lancio gli ingegneri e i dirigenti di Apple hanno chiarito che il punto di forza di questi nuovi laptop sono i chip che li equipaggiano: i chip M1 Pro e M1 Max.
Con 34 miliardi e 57 miliardi di transistor, rispettivamente, sono questi i motori che sostengono i display super hi-res e le prestazioni generali dei nuovi dispositivi Mac.
Questi laptop rappresentano il culmine di una strategia partita 14 anni fa che ha trasformato l’azienda e l’ha condotta a progettare e costruire i propri chip. Apple sta ora sostituendo via via i microprocessori che acquista da Intel e Samsung con i propri, che sono ottimizzati per le esigenze degli utenti Apple.
Apple, un tempo azienda simbolo del design, sta ora trasformandosi in un’azienda di silicio, pur mantenendo il design tra le sue caratteristiche cruciali.
Certamente artefice principale di questa trasformazione è stato Johny Srouji, vicepresidente senior della tecnologia hardware, intervistato di recente da Steven Levy per Wired. Solo di recente egli ha iniziato ad apparire in video nei recenti eventi Apple, ma generalmente evita i riflettori. Johny Srouji è di origine israeliana, in precedenza ha lavorato presso Intel e IBM, ed è entrato in Apple nel 2008. La missione assegnatagli da Steve Jobs fu quella di guidare Apple nella produzione dei propri microprocessori.
“Apple costruisce il miglior silicio al mondo”, afferma. “Ma tengo sempre a mente che Apple è prima di tutto un’azienda di prodotti. Se sei un progettista di chip, questo è il paradiso perché stai costruendo silicio per un’azienda che costruisce prodotti.”
Srouji è chiaro sui vantaggi di utilizzare i propri chip invece di acquistarli da un fornitore come Intel. “Quando sei un venditore commerciale come Intel, azienda che fornisce silicio a molti clienti, per ogni nuovo progetto hardware devi capire qual è il minimo comune denominatore: di cosa avranno bisogno tutti i miei clienti per i prossimi anni?” dice.
“Noi invece, possiamo lavorare come un unico team – il silicio, l’hardware, il software, il design industriale e altri – per conseguire un determinato obiettivo. Questo approccio offre un’opportunità e una libertà davvero uniche perché il progetto finale non solo risulterà veramente unico, ma ottimizzato per un determinato prodotto.”
Dettagli tecnici
Da un articolo di Andrew E. Freedman per Tom’s Hardware veniamo a sapere alcuni dettagli tecnici.
Per incrementare le prestazioni di M1 Pro e M1 Max rispetto all’originale M1, Apple ha lavorato soprattutto sulla larghezza di banda della memoria e sull’aumento del numero di core. Mentre M1 ha una CPU a 8 core e una GPU fino a 7 core, l’M1 Pro arriva fino a 10 core per la CPU e fino a 16 core per la GPU (il MacBook Pro da 14 pollici, tuttavia, di base ha delle versioni leggermente depotenziate di entrambi). L’M1 Max ha 10 core per la CPU e 24 o 32 core per la GPU, a seconda della configurazione.
Con 57 miliardi di transistor, l’M1 Max è la più potente CPU che Apple abbia mai realizzato; l’M1 Pro ha invece 33,7 miliardi di transistor. Entrambe le CPU sono realizzate con lo stesso processo a 5 nanometri dell’M1 esistente.
Un’altra grande differenza tra questi processori, è la larghezza di banda della memoria. L’M1 raggiunge 68,25 GBps, l’M1 Pro sale a 200 GBps e l’M1 Max raggiunge i 400 GBps.
Inoltre, entrambi i MacBook Pro sono dotati di ventole per il raffreddamento. L’M1 è senza ventola nel MacBook Air, mentre nel MacBook Pro da 13 pollici e nel Mac Mini venivano utilizzate ventole per il raffreddamento.
Benchmark preliminari
Sebbene i MacBook Pro da 14 pollici e 16 pollici non siano ancora in vendita, e non esistano recensioni di terze parti, sono trapelati un certo numero di benchmark. L maggior parte di essi ha analizzato la GPU dell’M1 Max. Ad esempio, su GFXBench 5, i primi test mostrano che la GPU di M1 Max, utilizzando Metal, compete (e talvolta batte) Nvidia GeForce RTX 3080 Mobile e AMD Radeon RX 6800M. Tuttavia il test è da considerare con prudenza, poichè esso è stato originariamente progettato per i telefoni.
Si sono anche visti test per Adobe Premiere Pro utilizzando PugetBench. In questi test su M1 Max, presumibilmente con 32 core per la GPU, il MacBook Pro ha ottenuto punteggi più vicini ad alcuni desktop che ai laptop di fascia alta. L’M1 Max risultava eccellere nella riproduzione dei video e si è ottimamente comportata tra le GPU mobili nei punteggi grafici complessivi. L’unica area in cui alcuni laptop di fascia alta hanno vinto è stata l’esportazione.
Credit immagine principale: Apple